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  • Immagine del redattoreDott.ssa Irina Corrado

Riflessioni sulla guerra


Decido oggi di riflettere su questo tema, la guerra, mossa dalle emozioni a riguardo che i miei pazienti hanno condiviso con me in questi giorni. Siamo spinti a cercare una spiegazione, a porci domande alle quali fatichiamo a dare risposta. Il motivo è che non possiamo dare una risposta ad un evento così fuori dalla nostra portata di comprenderlo. Le emozioni prevalenti con le quali sono venuta a contatto in questi ultimi giorni sono la paura e l’ansia: la paura nel qui e ora, del qui e ora; la paura che arriva dalle immagini, dai suoni, dalle parole. La paura di un pericolo che è qui, nel momento presente. l’ansia dell’incertezza, dell’imprevedibilità, del non poter agire; l’ansia dell’attesa. L’ansia di un pericolo che potrà manifestarsi, senza preavviso. Sono emozioni che avvertiamo nel corpo, emozioni che ci rendono confusi, che abbiamo bisogno di verbalizzare per capirle. La tensione e il senso di allerta devono essere spiegati per poter essere normalizzati e accettati, dal nostro corpo e dalla nostra mente. Possiamo cercare di usare la consapevolezza di ciò che sentiamo per stimolare sentimenti e atti compassionevoli nei confronti delle persone a noi vicine e lontane. Possiamo usare la compassione per inorridire di fronte al dolore di chi è strappato al suo momento presente con brutalità. Contrastiamo la bruttura della guerra rimanendo saldi al nostro momento presente, che è oggi la cosa più preziosa a nostra disposizione.

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